Telecamere con sistema di videosorveglianza nelle discoteche: obiettivo, evitare risse, aggressioni e spaccio, fissare e registrare i volti dei clienti indisciplinati, aprire un canale in diretta con Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Dopo la chiusura del Cocoricò di Riccione e l'Io di Rimini, i gestori propongono la videosorveglianza e lanciano il 'grande fratello' della movida.
"Noi abbiamo veramente pochissime colpe per quanto riguarda lo spaccio di stupefacenti" - spiega Gianni Indino, presidente regionale del Silb (sindacato italiano locali da ballo) - "non abbiamo mezzi per poter in qualche modo tutelarci, non abbiamo la possibilità di controllare, di perquisire, di fare nulla. Per contro abbiamo proposto, come già molti locali hanno, come Cocoricò che è uno di quelli più all'avanguardia, con controlli di telecamere e via dicendo. Chiediamo ai nostri associati di dotarsi di un sistema di videosorveglianza collegato direttamente con Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza".
"Ancora una volta viene colpito in pratica chi di colpe specifiche ne ha pochissime e questa è una situazione intollerabile. Noi abbiamo delle difficoltà oggettive, non sappiamo più come muoverci, proprio per questo motivo abbiamo chiesto un incontro urgente con le forze dell'ordine ad iniziare dal Prefetto, il Questore, i comandanti dei vari corpi destinati all'ordine pubblico, con i quali cercheremo di fare il punto e soprattutto vedere da che parte possiamo andare insieme", ha concluso Indino.