Turchia: scontri a protesta contro muro in zona curda al confine con la Siria

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Il muro della discordia, tra Turchia e Siria, provoca nuove proteste. Gli abitanti di Nusaybin, località a maggioranza curda nella Turchia sud-orientale, una decina di chilometri a nord della città siriana di Qamishli, si sono scontrati con la polizia che ha usato gas lacrimogeni. Denunciano il tentativo di separare i villaggi curdi l’uno dall’altro.

Il progetto è stato annunciato ai primi d’ottobre, per impedire il contrabbando e l’arrivo di migranti irregolari. Le manifestazioni sono state convocate dal Bdp, il partito della democrazia e della pace (filo curdo) secondo il quale nel mirino del governo ci sono i profughi siriani. Il sindaco di Nusaybin ha intrapreso lo sciopero della fame.

“Costruire un muro qui significa separare la popolazione curda”, protesta un residente. “Conosciamo chi vuole dividerci. Gli abitanti di Nusaybin non lo accettano. Reagiremo, prenderemo posizione contro tutto questo. Il nostro sindaco non è solo, lo sosterremo”.

“Lo abbiamo già detto, questo è il muro della vergogna”, afferma Resat Kaymaz, presidente provinciale del Bdp. “I muri nel mondo sono stati abbattuti, a volte c‘è voluto tempo, ma è accaduto. Stiamo lottando affinché questo muro non venga costruito. Se invece viene eretto, verrà abbattuto. Non è un muro che viene creato su un confine, ma viene edificato tra popolazioni del Kurdistan. Vogliamo che si fermino”.

La realizzazione del muro, alto due metri e lungo dieci chilometri, aveva già scatenato proteste alcuni giorni fa e anche dall’altro lato, in una zona controllata dagli autonomisti curdo-siriani. Un progetto simile è stato annunciato in un’altra area di confine turca, nella provincia di Hatay.

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