La prima delle due giornate di negoziati sul nucleare iraniano si è chiusa con uno spiraglio di ottimismo e oggi a Ginevra si inizia a redigere un protocollo di accordo. Le trattative sono difficili, le parti concordano. Catherine Ashton ha parlato di progressi, ma ora sta a Teheran dimostrare di non puntare all’atomica, ha fatto sapere l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea e coordinatrice del 5 +1, che oggi approfondisce l’argomento in un incontro bilaterale con ministro degli Esteri iraniano.
Dal canto suo Mohammad Javad Zarif ha dichiarato: “Nella riunione ho avuto l’impressione che la controparte abbia voglia di arrivare a un risultato. I Paesi occidentali del 5+1 hanno davvero bisogno di conquistare la fiducia del popolo iraniano, e questa opportunità è ora alla loro portata”.
Le parti potrebbero raggiungere un’intesa che prevede alleggerimenti delle sanzioni da parte del gruppo 5+1, ovvero i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu più la Germania: “C‘è uno spiraglio minimo di opportunità – afferma il portavoce della Casa Bianca Jay Carney -. Cerchiamo di approfittare del nuovo livello di serietà percepito nei negoziati ma lo stiamo facendo in modo da chiarire che ciò che conta qui sono le azioni”.
Teheran sarebbe disposta ad apportare modifiche al programma di arricchimento dell’uranio. Sul tavolo c‘è, soprattutto, un clima che appare diverso: “Fino allo scorso anno era impossibile concepire negoziati diretti tra Stati Uniti e Iran – spiega l’inviata di Euronews Fariba Mavaddat -. Questo mostra un’atmosfera propizia e un cammino positivo in avanti”.