Mattinata più tranquilla a Sofia. Davanti al Parlamento bulgaro non si smette di protestare. Ma i manifestanti sono meno numerosi e non si assiste a scene come quelle di martedì, quando le contestazioni sono degenerate in scontri con la polizia.
Secondo quanto quest’ultima ha reso noto, sono stati feriti tre manifestanti e un poliziotto. Ventiquattro sono stati i giovani arrestati.
Stando a quanto rimbalza sui social network, però, si tratterebbe di cifre largamente sottostimate.
“Guardate cosa succede. Vogliono uccidere gli ultimi giovani che desiderano restare a vivere in Bulgaria, che vogliono democrazia. Democrazia è legalità” ha gridato al microfono una pensionata che ha assistito agli scontri di martedì sera.
Un video amatoriale induce a ritenere che gli agenti abbiano fatto largo uso della forza. Nelle ultime due settimane il movimento studentesco che si è opposto al governo socialista da giugno, quando era da poco insediato, ha alzato il tiro, cercando di fare pressione per le dimissioni del premier.
“Unico modo per placare la tensione” sostengono i parlamentari conservatori. “L’avete generata voi chiamando a raccolta gli estremisti” la replica della maggioranza.