Guinea-Spagna, amichevole col regime

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Niente politica: noi giochiamo a pallone. La Spagna scende oggi in campo a Malabo, capitale della Guinea Equatoriale. Nessuna squadra non africana lo ha fatto negli ultimi 34 anni.

L’amichevole nella ex colonia pare, a molti, una sorta di legittimazione all’ultratrentennale regime di Obiang, accusato di crimini contro l’umanità.

Faccenda dalla quale l’allenatore Vicende Del Bosque vuole tenere lontani i suoi giocatori.

“Siamo – ha detto in conferenza stampa – solo uomini di sport, solo calciatori. E non siamo qui per dare prestigio, rafforzare, rovesciare o andare contro nessuno”.

euronews ha raggiunto al telefono il capo dell’opposizione Severo Moto, che vive in esilio. Proprio in Spagna.

“Noi abbiamo quest’informazione, fornita dall’ambasciata a Madrid della Guinea Equatoriale. Afferma che 15 milioni di euro sono stati pagati per avere questo match. Noi speriamo che la partita possa spronare la comunità internazionale a dire no alla dittatura e alla crudeltà che Obiang impone alla gente della Guinea Equatoriale”.

Un grave comportamento, quello ventilato da Moto, che non impedirà un discusso calcio d’inizio. Anzi.

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