Stop all’arricchimento dell’uranio in cambio di un’attenuazione delle sanzioni internazionali. Dopo anni di fallimenti, l’Iran e le potenze mondiali del gruppo 5+1 raggiungono un primo accordo sul programma nucleare di Teheran.
L’intesa di Ginevra è la base di partenza per raggiungere, entro sei mesi, un accordo generale. L’Iran si impegna a interrompere l’arricchimento dell’uranio sopra il 5%. In cambio potrà esportare petrolio e avrà accesso ai fondi derivanti dalla vendita di greggio.
“Al temine di un’intensa trattativa – ha detto l’alto rappresentante della politica estera dell’unione europea, Catherine Ashton – abbiamo raggiunto un accordo su un piano d’azione comune che ci consentirà di raggiungere una soluzione di lungo termine”.
Il rispetto dell’accordo in tre parti verrà sorvegliato da una commissione congiunta. L’Iran ha garantito la distruzione delle riserve di uranio arricchito al 20%.
“È importante che tutti noi vediamo la possibilità di porre fine ad una crisi inutile – ha detto il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif – per aprire gli occhi su nuovi orizzonti basati sul rispetto dei diritti del popolo iraniano e sulla rimozione di qualsiasi dubbio sulla natura esclusivamente pacifica del programma nucleare iraniano”.
L’accordo di Ginevra non piace a Israele. Per il governo Netanyahu l’Iran ‘‘ha ottenuto quanto voleva: un alleviamento delle sanzioni e il mantenimento del programma nucleare.
“Che sia un accordo ad interim o solo una base di partenza per successivi e più importanti accordi, quello di Ginevra rappresenta un momento storico – conclude l’inviata di euronews Fariba Mavaddat – una svolta nella decennale crisi nucleare e senza dubbio fornirà molte opportunità ad entrambe le parti”.