Intervista alla dott.ssa Maria Pia Amato, Professore Associato di Neurologia, Università di Firenze, Responsabile del Centro Sclerosi Multipla, Neurologia 1, AOU (Azienda Ospedaliero- Universitaria) Careggi, Firenze.
Presentati al Congresso della SIN - Società Italiana di Neurologia di Milano i risultati preliminari dello studio ENABLE che ha valutato gli effetti del trattamento a lungo termine con fampridina a rilascio prolungato sulla mobilità e sulla qualità della vita dei pazienti affetti da Sclerosi Multipla (SM).
ENABLE è uno studio multicentrico della durata di 48 settimane condotto in Europa, Canada e Australia in 85 centri, tra cui 5 italiani: l'Ospedale San Raffaele di Milano, l'Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova, l'Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi di Firenze, l'Ospedale S. Andrea di Roma, l'Azienda Ospedaliera Universitaria di Bari. Sono stati coinvolti 901 pazienti, di cui 78 italiani, prendendo in osservazione tutte le diverse forme di SM. I pazienti presentavano un indice di disabilità medio sulla scala EDSS di 5,2 su 10, corrispondente cioè a una disabilità motoria tale da avere un impatto sulle attività della vita quotidiana e con necessità di assistenza per la deambulazione per distanze superiori a 200 metri. Il 63% dei pazienti arruolati, inoltre, soffriva di una forma progressiva di SM caratterizzata da un costante peggioramento delle funzioni neurologiche.