Dopo settimane di proteste e di tensioni tra opposte fazioni politiche, in Thailandia si è arrivati allo scontro fisico.
Nella capitale Bangkok gli oppositori del governo in carica hanno occupato un canale tv nazionale, e sono riusciti a irrompere nel quartier generale dell’esercito per chiedere sostegno alla rivolta.
Parallelamente continua l’assedio al palazzo del governo. Nonostante le imponenti misure di sicurezza schierate, migliaia di manifestanti continuano a chiedere le dimissioni del premier, Yingluck Shinawatra.
Un nutrito gruppo di militanti è riuscito a fare irruzione nell’edificio dove si trovava il capo del governo, che è stato immediatamente trasferito in una località segreta.
In precedenza erano stati presi di mira il quartier generale dell’esercito e lo stadio della capitale, attorno al quale si sono registrati scontri.
Ieri il primo ministro Shinawatra aveva chiesto di abbassare i toni e di lavorare per una pacificazione nazionale. L’appello è stato immediatamente respinto, bollato dall’opposizione come una mossa per prendere tempo.
Gli scontri hanno causato almeno due vittime e una cinquantina di feriti tra i manifestanti.
Il clima di queste ore in Thailandia fa temere per lo scoppio di una guerra civile tra le fazioni. I sostenitori dell’opposizione accusano la premier Shinawatra, sorella dell’ex primo ministro Taksin Shinawatra, di perpetuare un regime non democratico.