Gli oppositori ucraini ricostruiscono le barricate a piazza Maidan, piazza Indipendenza, a Kiev, dopo essere riusciti a far allontanare i poliziotti. Più alte delle precedenti e rafforzate da barre di metallo e blocchi di neve, contro un eventuale assalto della polizia.
I manifestanti filo-europei non credono all’offerta del presidente Viktor Yanukovich che si è detto disposto a incontrare i leader della contestazione per trovare una via d’uscita.
“Per raggiungere un compromesso chiedo all’opposizione di non chiudere la porta, di non continuare sul cammino dello stallo e degli ultimatum”, ha affermato Yanukovich. “Vi assicuro che le autorità agiranno solo nel quadro della legalità, non useremo la forza contro raduni pacifici”.
Il dialogo è possibile solo se Yanukovich e il governo si dimettono, ribattono i manifestanti. “Da lui ci si può aspettare di tutto”, sostiene uno di loro. “Dice una cosa e poi fa tutto il contrario. Di giorno fa una cosa, di notte un’altra”.
Europei e statunitensi hanno difeso i manifestanti. Washington non esclude alcuna opzione politica, neppure le sanzioni. “In un Paese democratico è inammissibile l’uso della forza”, ha detto il sottosegretario agli Esteri statunitense Victoria Nuland in un incontro con Yanukovich.