La Catalogna sfida Madrid e annuncia un referendum indipendentista il 9 novembre del 2014. Il presidente della Generalitat, il governo autonomo catalano, e i leader della maggioranza del Parlamento regionale hanno fatto sapere di aver raggiunto un accordo sulla data e i quesiti.
Immediata la reazione del premier spagnolo Mariano Rajoy che, in una conferenza stampa congiunta con il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, ha dichiarato: “Questo referendum è contro la Costituzione e non avrà luogo. Ciò che è stato deciso è anticostituzionale e illegale”.
L’Unione Europea e la Nato hanno già fatto sapere che una Catalogna indipendente verrebbe esclusa dai trattati.
Herman Van Rompuy ha sottolineato: “L’unità richiede sforzi che tuttavia vale la pena di affrontare. Mi sono sempre opposto a ogni movimento separatista, nel mio Paese così come negli altri Stati”.
Da più di un anno le forze indipendentiste si sono radicalizzate in Catalogna, che è stata teatro di numerose manifestazioni per l’autodeterminazione. I sondaggi dicono che i favorevoli all’indipendenza rappresentano oltre il 50% della popolazione.
A far precipitare i rapporti fra il governo catalano e Madrid, era stato il rifiuto nel settembre 2012, da parte di Mariano Rajoy, di un patto fiscale che garantisse una maggiore autonomia finanziaria alla regione, fortemente indebitata.