È di 14 morti e 150 feriti il bilancio dell’attentato che martedì notte ha scosso la città di Mansura, cento chilometri a nord del Cairo.
Una potente esplosione, originata da un’autobomba carica di esplosivo, ha investito la sede delle forze di sicurezza facendo collassare parte dell’edificio.
La maggioranza delle vittime erano proprio poliziotti, mentre tra i feriti ci sarebbe anche il responsabile della provincia. L’esplosione, che ha mandato in frantumi anche i vetri degli edifici circostanti, è stata avvertita fino a 20 chilometri di distanza.
L’attentato, ancora senza rivendicazioni, è l’ultimo episodio di una spirale di violenza cominciata dopo la deposizione da parte dell’esercito del presidente Mohamed Morsi.
Il suo partito, i Fratelli Musulmani, viene accusato dalle autorità militari di appoggiare gli attentati dei gruppi vicini ad al Qaeda.
La campagna di repressione di cui sono stati oggetto, dopo quest’ultimo attentato, si avvia ad assumere una nuova dimensione, con il premier Beblawi che li ha dichiarati ufficialmente “organizzazione terroristica”.