Da settimane gli operai tessili cambogiani scendono in piazza per chiedere aumenti salariali. La protesta, venerdì mattina, è sfociata nel sangue. La polizia militare ha aperto il fuoco contro i manifestanti, uccidendone almeno tre.
I dimostranti stavano avanzando in direzione degli agenti, armati di sassi, bastoni e molotov. I primi colpi sono stati sparati in aria, ma poi le forze dell’ordine, che a loro volta lamentano nove feriti,
hanno tirato ad altezza uomo.
Il comparto tessile impiega circa 650.000 persone, oltre la metà delle quali sono in sciopero, per chiedere che il salario minimo venga portato dagli attuali 80 a 160 dollari al mese. Il governo ha promesso un ritocco ad appena 95 dollari entro aprile.
Alle proteste degli operai si aggiungono quelle del Partito di salvezza nazionale, che chiede una commissione di inchiesta su presunti brogli alle elezioni dello scorso luglio.