Copti d'Egitto. Un canto di Natale per la pace e la stabilità

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Quando il Natale ha il valore aggiunto della sfida dell’unità politica e sociale. La Chiesa Ortodossa d’Egitto celebra le festività natalizie del 7 gennaio rivolgendo preghiere che parlano di stabilità politica, sicurezza, pace sociale.

Il nostro corrispondente al Cairo Mohammed Shaikhibrahim ha visitato la cattedrale della capitale alla quale i fedeli possono accedere soltanto dopo un controllo di sicurezza.

“Ringraziamo Nostro Signore in questi giorni che ci rendono più uniti” dice l’arcivescovo Saleeb Matta Sawiris. “Il Paese ha stabilito un giorno festivo per tutti gli egiziani, Natale arriva quest’anno all’inizio di una nuova fase nella storia del nostro amato Paese, durante l’avvio della road map”.

I Copti hanno un ruolo storico tutto particolare nel quadro delle Chiese Ortodosse: il cristianesimo è stata la prima religione in Egitto dopo l’era dei Faraoni. Oggi i Copti rappresentano circa il 10% della popolazione nel Paese.

Il nostro corrispondente Mohammed Shaikhibrahim: “In condizioni politiche e di sicurezza estremamente complicate i Copti d’Egitto hanno celebrato il loro Natale nella speranza che la preghiera di maggiore sicurezza, stabilità e pace sia ascoltata, in un Paese messo in ginocchio dal conflitto politico negli ultimi 3 anni”.

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