Ucraina. Resta alta la tensione a Kiev. Timoshenko: se libera sarei accanto a manifestanti

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La già debole iniziativa di un incontro tra governo e opposizione ucraina annega tra i gas lacrimogeni e gli incendi nel centro di Kiev. Gli scontri continuano e la tensione resta massima tra i manifestanti filo-europei e la polizia nel centro della capitale, teatro nelle ultime 24 ore delle più gravi violenze in quasi due mesi di manifestazioni.

Viktor Yanukovic, che aveva promesso una commissione in cui sedessero membri del governo e rappresentanti dell’opposizione, ha specificato che lui stesso non prenderebbe parte al tavolo negoziale. Intanto, ad infiammare ulteriormente l’atmosfera da guerra civile, l’ex leader della Rivoluzione Arancione ed ex Premier in carcere Yulia Timoshenko ha detto che se fosse libera sarebbe in piazza accanto ai manifestanti.

Il racconto della nostra corrispondente Angelina Kariakina: “Gli scontri tra la polizia e i manifestanti nel centro di Kiev non finiranno presto. Mentre aumenta il numero dei feriti, i protestatari cominciano a temere di finire all’ospedale per la paura che la polizia sia lì ad aspettarli. Tra quanti restano feriti, colpiti da gas lacrimogeni o da proiettili di gomma, ci sono anche i giornalisti. Molti di questi sono convinti che le forze dell’ordine non li colpiscano affatto per errore, perchè le telecamere e le pettorine della stampa non si possono non notare. Ora la domanda è se i negoziati che il governo ha promesso con l’opposizione aiuteranno o meno a fermare l’escalation del conflitto e daranno i risultati che i manifestanti stanno chiedendo da ormai due mesi”.

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