Procede in ordine sparso l’Unione europea nei confronti di quanto accade in Ucraina.
Sono passati tre mesi dall’inizio delle proteste e le strade di Kiev sono ancora occupate dalle barricate dei manifestanti. Opposizione e governo cercano di mobilitare le masse in tutto il Paese, ma per ora la situazione è di stallo completo.
Stesso discorso a Bruxelles dove i ministri degli esteri dell’Unione europea hanno confermato l’allarme per la situazione dei diritti umani per le violenze, le torture e le persone scomparse. Ma nelle conclusioni del consiglio esteri non si fa cenno a sanzioni sebbene il ministro francese per gli affari europei avverta: “Nessun vuole sanzioni contro Kiev, ma potrebbero essere messe in atto se la situazione dovesse peggiorare. Vogliamo solo lanciare un segnale a quelli che dai procedimenti sanzionatori verrebbero colpiti”.