In Emilia Romagna si torna a parlare della proposta Carradori, relativa alla trasformazione di parte dei nosocomi regionali in ospedali di comunità: luoghi di ricovero per pazienti con malattie non acute, assistiti da personale infermieristico, senza una presenza medica continuativa. Paolo Ricci della Lega Nord Valmarecchia rilancia l'allarme sul futuro dell'ospedale Sacra Famiglia di Novafeltria. Il tutto dopo una dichiarazione dell'Assessore alla sanità regionale Carlo Lusenti, a conferma del declassamento dell'ospedale Nefetti di Santa Sofia. Il timore è che questo destino possa capitare anche al Sacra Famiglia, agli ospedali di Riccione e Cattolica. "Se l'Assessore Lusenti ha messo le mani avanti circa la riconversione del Nefetti, ci chiediamo se la stessa sorte verrà riservata al Sacra Famiglia", è l'interrogativo posto da Ricci. Il nosocomio novafeltriese ha infatti caratteristiche tali da essere associato agli altri presidi di montagna: 63 posti letto, unità operative di chirurgia, medicina generale, ginecologia, reparto di lungodegenza e punto di pronto intervento. Le parole di Lusenti sono considerate da Ricci "un preoccupante biglietto da visita". Il Sacra Famiglia serve comunque circa il 40 % del territorio provinciale: fattore che dovrebbe scongiurare un destino simile all'ospedale di Santa Sofia. Per questo i sindaci dell'Alta Valmarecchia hanno già detto no a nuovi cambiamenti e a nuovi tagli, ottenendo l'appoggio dei consiglieri regionali riminesi Piva e Lombardi.