Ucraina: Yanukovich, "Sono io il Presidente". Le reazioni in strada

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Viktor Yanukovich riemerge dal silenzio e ricompare in Russia, a Rostov sul Don. Dice di non essere fuggito, di non aver lasciato il Paese per paura. E accusa l’Occidente: Europa e USA, dice, “hanno aiutato Maidan, l’hanno supportata, la responsabilità del caos ce l’hanno loro”. La soluzione per uscire dalla crisi, aggiunge, sarebbe il rispetto degli accordi sottoscritti il 21 febbraio: “strano – argomenta – che i Ministri degli Esteri di Germania, Francia e Polonia, che hanno firmato quel testo, ora non dicano nulla sul fatto che l’opposizione non l’ha rispettato”.
“Il Presidente legittimo sono io”, ha aggiunto Yanukovich, che ha detto di voler “continuare la lotta per il futuro dell’Ucraina”. Ma resta da vedere chi lo appoggerà, in Ucraina. Di certo non quelli che piangono i morti a Maidan:

“Non è nessuno. Non ha un posto in cui tornare, i suoi soli sostenitori possono essere gli abitanti delle regioni orientali, o gente come lui, che mette la popolazione in carcere. Naturalmente la gente è preoccupata, anche intimidita, ma non scenderanno certo in strada per appoggiare lui. È la stessa cosa in Crimea, lo odiano tutti”.

Anche in Crimea, dove si tende a ritenere che Yanukovich possa godere di qualche appoggio, il presidente deposto potrebbe avere vita non facile:

“Penso che non abbia corrisposto alla fiducia che gli aveva dato il Paese. E quello che è successo ora è in larga parte per colpa sua. Anche quelli che credevano in lui, penso che non lo appoggeranno più”.

Non tutto il Paese la pensa così e certamente la situazione è molto fluida, in Ucraina. Ma al momento appare difficile che Yanukovich possa davvero tornare a lottare per il potere.

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