Viktor Yanukovich ordinò la repressione delle proteste in Piazza Maidan e autorizzò l’uso dei cecchini. Ad accusare l’ex presidente ucraino è il capo dei servizi segreti di Kiev, secondo il quale sarebbero stati coinvolti anche agenti dei servizi di sicurezza russi.
Quell’ordine, sostengono le autorità del nuovo governo, provocò la morte di decine di persone. 103 il numero di vittime civili accertate in quei giorni, molte delle quali uccise dai cecchini appostati sugli edifici affacciati sulla piazza dell’Indipendenza.
“Progettata come una operazione anti-terrorismo – spiega Valentyn Nalyvaychenko, il capo dei servizi segreti ucraini – è stato in realtà un omicidio di massa ordinato direttamente dall’ ex presidente Yanukovich”.
Mercoledì, in un’intervista rilasciata ad una tv russa, l’ex Presidente ha negato qualsiasi coinvolgimento, accusando i gruppi di estrema destra che ora sono al governo.
Secondo gli investigatori di Kiev, invece, Yanukovich aveva il comando diretto di una dozzina di Berkut, le forze speciali anti sommossa sciolte dopo la violenta repressione della protesta di Maidan. Il gruppo, i cui 12 componenti sono stati arrestati questo giovedì, era chiamato Unità Nera e veniva utilizzato per operazioni speciali, come la distribuzione delle armi ai cecchini.