Un’amnistia per gli insorti filorussi se consegnano le armi e liberano gli edifici: è questa l’ultima mossa del presidente ad interim ucraino. Nessuna azione giudiziaria per chi accetta la soluzione politica, promette Turcinov. Nell’est del Paese, i filorussi armati controllano ancora il palazzo dell’amministrazione regionale di Donetsk e la sede dei servizi segreti di Lugansk.
“Le condizioni offerte dalle autorità ucraine, ovvero l’amnistia in cambio delle nostre armi, non sono accettabili’‘ dice un dimostrante di Lugansk
I separatisti pro-Russia non si arrendono, a Donetsk rinforzano con qualunque cosa le barricate, mentre è partito il conto alla rovescia per la scadenza dell’ultimatum di 48 ore lanciato ieri. Kiev ha minacciato l’uso della forza qualora il negoziato con i filorussi fallisse.
“Il mio umore è favoloso. Questa è la primavera russa. È la quarta notte che resistiamo qui,’‘ dice un attivista di Donetsk.
Tensione alta anche a livello internazionale. Per trovare un’uscita diplomatica dalla crisi per la settimana prossima è stato concordato un incontro a quattro tra Russia, Ucraina, Unione Europea e Stati Uniti.