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Ecco le dichiarazioni del centrocampista gialloblù, Romulo, rilasciate durante la"photos&autograph session" all'Hellas Store: "Se ho imparato le parole dell'inno italiano? Lo conosco abbastanza bene. Come mi sono trovato a Coverciano? Sia i calciatori più esperti che quelli più giovani mi hanno accolto molto bene. Cosa mi ha detto Prandelli? Mi ha chiesto se stavo bene e mi ha fatto i complimenti per tutto, non abbiamo parlato moltissimo. Quando ci siamo incontrati allo stadio per la sfida contro il Genoa mi aveva detto che stavano preparando i miei documenti e mi chiese se sarei stato felice di essere convocato in Nazionale, ovviamente gli ho risposto di sì. Io in Brasile? Non voglio pensarci, desidero lavorare qua a Verona e vedremo quel che sarà. Io darò il massimo, sarà molto difficile ma cercherò di ottenere un posto. Il mio futuro? Non voglio parlare di mercato, in questo momento non fa bene. Sto cercando di fare il massimo per la squadra, il mio procuratore sta lavorando con Sogliano e la Fiorentina. La mia volontà? Ringrazio tutta la società, l'allenatore, i miei compagni e la città. Da parte mia c'è la volontà di rimanere, ma ci sono tanti aspetti da valutare. Il mio rapporto con i tifosi? Sono contento, loro sono caldi ed emozionanti. Se abbiamo parlato di Toni a Coverciano? Io non ho parlato con nessuno, gli altri non lo so. La Nazionale a Verona? Sarebbe molto bello per la società e per i tifosi. Ho parlato con Prandelli, mi ha dato il suo benvenuto. Sono felicissimo per quanto mi sta accadendo. Le parole dell'Inno? Le so. Ma non so ancora se andro' in Brasile, mi affido completamente a Prandelli. Se succedera' sara' un sogno. Se ci sono arrivato il merito e' del Verona, di Mandorlini, di questa meravigliosa squadra. Mi sento italiano il mio trisnonno era veneto, la mia trisnonna era di Mogliano. Non abbiamo parlato della mancata convocazione di Toni".