Una trentina di morti e decine di feriti negli scontri fra filo-russi e filo-Kiev a Odessa.
La maggior parte dei decessi si registra in seguito all’incendio della sede dei sindacati, dove si erano rifugiati i filo-russi.
Secondo le prime testimonianze, dei manifestanti pro-Kiev hanno circondato il palazzo e poi le frange più radicali hanno appiccato il fuoco.
Molti avrebbero trovato la morte a causa dei fumi, altri buttandosi dalle finestre per sfuggire alle fiamme. Fonti filo- russe parlano anche di persone gettatesi dalle finestre e bastonate dalla folla una volta cadute sul selciato.
Nella giornata, in questo porto sul mar Nero si erano già verificati scontri di piazza che avevano provocato 4 morti.
Le due parti si rinfacciano la responsabilità degli eventi.
Secondo i filo-russi la provocazione sarebbe stata pianificata dai pro-Kiev e in particolare dalle frange dell’estremismo filo nazista Pravi sektor. Nel corteo, schierati con i pro-Maidan, si sarebbero infilati anche