“Se sarò eletto presidente l’esercito non avrà alcun ruolo di potere”: parla così l’ex capo delle forze armate Abdel-Fattah al-Sisi, apparso ieri sera in televisione per la sua prima intervista. È il candidato favorito alle elezioni egiziane del 26 e 27 maggio. Il generale, che ha destituito il presidente Mohamed Morsi nel luglio 2013, andrà avanti contro i Fratelli musulmani, già banditi come ‘‘organizzazione terroristica’‘.
“Sono finiti’‘, dice rispondendo a una domanda dei giornalisti. ‘‘Non sono stato io a decretare la fine politica dei Fratelli musulmani ma il popolo egiziano. Sono gli egiziani che hanno detto no per due volte, nel 2013 quando è stato destituito Morsi, e anche ora.’‘
L’ex capo delle forze armate sfida il politico liberale Hamdeen Sabahi, arrivato terzo alle presidenziali del 2012. Al Cairo al-Sisi gode di una grande popolarità.
“Tutti lo amano perché ci ha salvato dai Fratelli musulmani,’‘ dice Faid Bindery, residente del Cairo. “Il suo avversario Hamdeen Sabahi era il candidato favorito dei giovani durante la rivoluzione in Egitto del 2011 che ha portato alla caduta di Mubarak,’‘ spiega Amir Wadid, un altro residente. ‘‘Ma ora il Paese ha bisogno di un uomo forte. Abdel-Fattah al-Sisi ha saputo fronteggiare il regime di Morsi in un momento difficile in cui le persone venivano uccise.”
In Egitto, intanto, prosegue il giro di vite contro gli oppositori. Con l’accusa di violenze e omicidio un centinaio di sostenitori dei Fratelli musulmani sono stati condannati a 10 anni di reclusione dalla Corte d’Assise del Cairo.
In Egitto, intanto, prosegue il giro di vite contro gli oppositori. Con l’accusa di violenze e omicidio, un centinaio di sostenitori dei Fratelli musulmani sono stati condannati a 10 anni di reclusione dalla Corte d’Assise del Cairo.