Con 223 voti a favore e soltanto uno contrario, l’assemblea ha dunque optato per la revoca dell’immunità richiesta dai giudici istruttori a Nikos Mihaloliakos, fondatore e leader del partito
neo-nazista greco Alba Dorata, e a due deputati
dello stesso gruppo, Christos Pappas e Yannis Lag.
Durissime le repliche degli interessati: “Non mi vergogno di essere nazionalista e membro di Alba Dorata. Non piegherete il mio spirito qualunque cosa facciate. Per i miei ideali sono pronto ad andare in carcere e a morire perfino”, ha detto Michaloliakos.
E un altro deputato: “È dio che vuole la liberazione della Grecia. Che Dio possa avere pietà di voi miserabili perché il popolo greco non ne avrà”
Di fronte al parlamento, in piazza Syntagma ad Atene, 200 sostenitori del partito hanno organizzato una manifestazione di sostegno ai loro deputati accusati, fra l’altro, di banda armata.
“Nonostante le accuse pesantissime ai suoi membri, nelle recenti elezioni europee Alba Dorata è risultato il terzo partito più votato”, ricorda il nostro corrispondente. “Il partito è riuscito ad attrarre un consistente numero di voti di protesta contro chi non vuole quell’austerity che ha tormentato la Grecia negli ultimi 4 anni”.