Un incontro quasi furtivo. Certamente tesissimo quello che hanno avuto il presidente russo Vladimir Putin e il premier britannico David Cameron in una saletta privata dell’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi, al loro arrivo in Francia per le celebrazioni del D-Day. I due leader hanno faticato a mascherare la tensione a causa della situazione ucraina.
Si è trattato comunque del primo faccia a faccia tra il capo del Cremlino e un leader occidentale da quando è iniziata la crisi ed è avvenuto poche ore dopo la conclusione del vertice G7 di Bruxelles.
“Quello che accade oggi è inaccettabile. I russi devono riconoscere e incontrare il neopresidente Petro Poroshenko. L’attraversamento di armi e soldati attraverso le frontiere deve finire”, ha detto il premier britannico.
Nel pomeriggio lo stesso Poroshenko a Berlino aveva incontrato la cancelliera Merkel. La Germania ha sottolineato gli ottimi rapporti con Kiev. Poroshenko ha detto che “le opportunità diplomatiche di riportare la pace in Ucraina orientale debbono essere colte”.
Ma la tensione fra l’occidente e Mosca resta. A Parigi, per evitare incidenti diplomatici, il presidente francese Hollande, che questo venerdì ospita i potenti del mondo in occasione delle commemorazioni del D-Day, si è dovuto produrre in un numero di equilibrismo diplomatico, organizzando due cene distinte. La prima con Barack Obama, la seconda con Putin, neanche due ore dopo all’Eliseo. Il rischio è che i postumi dell’appena terminato G7 di Bruxelles, il primo da sedici anni senza la Russia, possano rsentirsi anche questo venerdì, a latere delle celebrazioni in terra francese.