Grecia: Rimpasto governo per fermare l'ascesa dei populisti

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Il nuovo governo di coalizione greco guidato da Antonis Samaras si è insediato con il giuramento al palazzo presidenziale. I ministri hanno
giurato, com‘è tradizione, al cospetto del presidente della Repubblica, Karolos Papoulias, e alla presenza dell’arcivescovo
di Atene e di tutta la Grecia, Ieronymos.

L’evento è avvenuto in coincidenza con la pubblicazione di un nuovo rapporto del Fondo Monetario Internazionale. La strada per uscire dalla crisi, afferma l’Fmi è ancora lunga, sottolineando che la Grecia ha compiuto “significativi progressi” nel riformare la propria economia, ma che il debito pubblico rimane molto alto, malgrado le assicurazioni del ministro dell’educazione: “Quello che interessa davvero la gente adesso non è interessata a chi è in quale posto, ma che ciascuno faccia il proprio lavoro”.

L’obiettivo del neoesecutivo non si discosta da quello che l’ha preceduto: cercare di uscire dalla crisi come ammette il premier Samaras. “Uscire dalla crisi, continuare nelle riforme strutturali e soprattutto rilanciare la crescita”.

Nel rimpasto, l’economista Gikas Hardouvelis ha sostituito Yannis Stournaras, destinato alla poltrona di governatore della Banca di Grecia. Altri cambiamenti comprendono l’Interno, la Cultura, l’Istruzione e la Sanità.

Un’operazione di maquillage politico che non piace a questa ragazza: “Non cambia nulla è un esecutivo uguale agli altri. Speravo in qualcosa di meglio”.

“Questo rimpasto è l’effetto delle elezioni europee”, dice il nostro corrispondente. “I conservatori hanno perso consenso di fronte alle ali estreme, la sinistra di Syriza e l’estrema destra di Alba dorata. I cambiamenti ci sono stati, ma gli obiettivi restano gli stessi soprattutto far fronte alle richieste dei paesi creditori”.

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