Ci sono voluti quasi dodici giorni ma alla fine lo hanno salvato. Johann Westhauser, speleologo tedesco di 52 anni, era rimasto intrappolato lo scorso 8 giugno a quasi mille metri di profondità nella grotta di Riesending-Schachthöhle, a Berschtsgaden in Baviera.
La grotta più profonda di tutta la Germania.
“Non voglio sembrarvi patetico – dice Norbert Heiland, responsabile dell’operazione – ma penso che negli ultimi dodici giorni abbiamo scritto una nuova pagina nella storia del soccorso alpino”.
L’operazione era iniziata sei giorni fa. Lo speleologo, che ora è ricoverato in ospedale, cadendo si era ferito alla testa e si trovava nella parte più bassa della grotta. Cinque squadre di soccorso lo hanno trasferito da una zona all’altra. Per rendere l’idea: soltanto la zona più vicina all’uscita è alta quanto la Tour Eiffel.
All’imponente salvataggio hanno partecipato quasi un migliaio di persone, provenienti da tutti i Paesi dell’arco alpino, tra cui più di cento italiani.