Il silenzio a Slaviansk, città dell’Ucraina
orientale, è un lusso. Ma anche qualcosa che dura poco. Soprattutto di notte. E oltre ai bombardamenti ci sono i saccheggi. Una donna chiama i soldati per denunciare ripetuti furti. I ladri sono favoriti dal taglio della corrente e dal buio della notte.
La nostra corrispondente si aggrega a una pattuglia di volontari che cercano di mantenere un minimo di controllo sul territorio.
“Non sono mai stato nell’esercito o nella polizia”, dice questo volontario ucraino, “ma arriva un momento in cui devi fare una scelta, per patriottismo o altro qualcuno deve andare a fare questo tipo di lavoro”.
Yuri e i suoi colleghi pattugliano le strade a coppie assieme ad alcuni polizioti locali. Non si parla di politica, per ora l’importante è avere sicurezza nell’est dell’Ucraina.
“Non parliamo delle forze soeciali o di Maidan qui. Stiamo nella stessa camerata e lavoriamo assieme per controllare le strade della città”.
La tensione e la paura si avvertono nelle parole di una donna del posto: “I ladri rubano cavi, tutto quello che possono trsportare. È pericoloso qui. Si può essere uccisi per nulla”.
Anche questo controllo finisce con un nulla di fatto. I ladri sono scomparsi, ma restano trappole nascoste come mine o armi. Intanto però, a Slaviansk un’altra notte è passata.