Nel settimo giorno dell’offensiva militare israeliana contro la Striscia di Gaza, i tank di Tsahal continuano a usare i cannoni.
Dall’inizio della crisi sono almeno 172 i palestinesi uccisi e 1100 quelli feriti. Tra le vittime molti sono adolescenti con meno di sedici anni.
E continua anche la distruzione di case da parte dei militari israeliani. Agli abitanti vengono concessi dieci minuti per abbandonare le abitazioni, prima di far intervenire i bulldozer.
A molti abitanti della Striscia di Gaza, da anni trasformata in una prigione a cielo aperto, non è rimasta altra possibilità che cercare rifugio in improvvisati centri d’accoglienza.
“Non abbiamo acqua per lavarci e per bere. Ogni tanto ce la portano da fuori. Abbiamo abbandonato le nostre case e quello che avevamo per finire qui, dove non abbiamo più niente e siamo costretti peggio degli animali… I nostri figli dormono per terra”.
In questo clima, continuano anche i lanci di razzi palestinesi verso obiettivi israeliani. Solo nella giornata di domenica sarebbero stati almeno 80.
Secondo un portavoce militare, infine, i palestinesi avrebbero usato per la prima volta anche un drone, che sarebbe stato abbattuto da un missile Patriot.