Il volo Amsterdam – Kuala Lumpur appare sempre più come una vittima collaterale della corsa al risparmio delle compagnie aeree.
Mentre Mosca e Kiev ancora si rimpallano le responsabilità, un primo indiziato emerge dall’analisi delle rotte. Quella imboccata dal Boeing della Malaysia Airlines è una battutissima autostrada dei cieli, apprezzata soprattutto in quanto più diretto collegamento fra l’Europa e il Sud-Est asiatico.
Un risparmio di tempo – e quindi di carburante -, a cui molti operatori non possono permettersi di rinunciare.
“Negli ultimi 25 anni, stando ai dati ufficiali, il numero di incidenti si è ridotto alla metà – dice l’analista John Foley -. Per le compagnie non è però una gran consolazione, perché hanno già talmente tanti problemi, che anche il più piccolo imprevisto può spingerle al collasso. Prezzi del carburante in crescita e concorrenza delle low coast aumentano la pressione, frenando molte compagnie aeree a risparmiare in tutti i modi possibili”.
Poche, proprio per questo motivo, quelle che già da mesi avevano deciso di sobbarcarsi i costi necessari ad aggirare lo spazio aereo dell’Est dell’Ucraina.
In assenza di norme inequivocabili sul sorvolo delle zone considerate “calde”,
gli esperti mettono quindi in guardia da possibili rincari con cui il passeggero potrebbe finire per pagare le deviazioni su rotte più sicure.