Il M5S si è votato, da quando è in Parlamento, alla tutela di cittadini, famiglie e piccole-medie imprese. Nonostante il procedere a colpi di decreti e voti di fiducia da parte del Governo Renzi, la tenacia e la competenza pagano, e la soppressione della norma che reintroduceva l'anatocismo bancario ne è testimonianza. Dopo una costante opposizione nelle commissioni, la maggioranza è stata costretta ad approvare un emendamento soppressivo dell'art.31 del decreto, nel quale il M5S ha giocato un ruolo da assoluto protagonista. Rimane la precedente formulazione in materia, piuttosto ambigua, ma un passo avanti c'è stato e il M5S continuerà a vigilare perché gli interessi non fruttino alle banche altri interessi. Si tratta di un meccanismo perfido già sconfessato da numerose sentenze nazionali. Bankitalia, insieme a qualche esponente di maggioranza, definisce l'anatocismo come una norma sacrosanta che distingue le società occidentali da quelle islamiche. Il M5S non si interessa di tali questioni, e intende solo sgravare cittadini e imprese dall'ennesimo privilegio degli istituti creditizi, tanto più inaccettabili in un momento in cui accedere ai finanziamenti è sempre più difficile.

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