Un ultimatum, o quasi: lo lancia l’Unione europea alla Russia, che tempo una settimana verrà colpita da nuove sanzioni, negli stessi settori già indicati nel vertice di Giugno. A riferirlo è il Presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy, al termine del vertice nel quale l’Europa mirava soprattutto a mostrarsi unita:
“Il Consiglio europeo si è detto pronto a fare ulteriori passi significativi in reazione all’evoluzione della situazione sul campo. E chiede alla Commissione di lanciare con urgenza i lavori preparatori e presentare delle proposte che dovranno essere valutate entro una settimana”.
Una settimana prima di nuove sanzioni alla Russia, dunque. E niente forniture di armi all’Ucraina, perché la soluzione non può essere militare, per l’Europa. Un approccio deludente per il presidente ucraino Poroshenko, che ha sottolineato la gravità della situazione:
“Siamo molto vicini al punto di non ritorno. Il punto di non ritorno è una guerra a pieno regime, cosa che è già avvenuta nei territori controllati dai separatisti e dove invece dei separatisti ci sono truppe russe”.
“L’Unione europea è con noi”, ha comunque detto Poroshenko, sottolineando che l’agenda europea di settembre sarà consacrata all’Ucraina.