Iraq, dopo la decapitazione di Sotloff gli Usa inviano altri 350 soldati

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Ad ogni provocazione a base d’orrore una reazione militare. Gli Stati Uniti hanno annunciato l’invio in Iraq di altri 350 soldati dopo la diffusione del video che mostra la decapitazione di Steven Sotloff, giornalista statunitense al quale lo Stato Islamico aveva promesso la morte. Il Pentagono non può ancora confermare che quel video mostri la realtà nè a quando risalga l’uccisione. La famiglia Sotloff si dice convinta che Steven, trentuno anni, sia morto.

“Secondo le nostre ricerche ci sono almeno venti giornalisti ancora tenuti in ostaggio. La maggior parte sono siriani. Siamo ovviamente molto preoccupati per la loro sorte tanto più che possiamo fare davvero poco per aiutarli”.

Ora il numero complessivo di soldati statunitensi sul suolo iracheno passerà a 820 unità, oltre la metà delle quali concentrate nella capitale Baghdad, sede della più grande rappresentanza diplomatica Usa al mondo, situata nella Green Zone della capitale irachena. Intanto il delirio dei militanti jihadisti non si ferma: dopo gli Stati Uniti è il Regno Unito ad sentirsi rivolgere una nuova minaccia, quella di giustiziare un ostaggio britannico.

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