Petro Poroshenko si dice soddisfatto per come esercito e separatisti stanno rispettando il cessate il fuoco.
Nel corso di una riunione del governo, il Presidente ucraino ha dichiarato che sono arrivati segnali incoraggianti per il mantenimento della tregua.
“La Russia ha ritirato il 70% delle sue truppe dall’Ucraina”, ha detto Poroshenko, ribadendo al tempo stesso ciò che Mosca ha sempre negato, ovvero di aver inviato militari e di aver armato i ribelli.
Il presidente ha inoltre affermato che “non c‘è spazio per discussioni su “una secessione delle regioni dell’est”, ma Kiev è pronta a considerare “una maggiore autonomia amministrativa temporanea per i distretti di Donetsk e Lugansk”, sempre nel rispetto dell’integrità territoriale dell’Ucraina.
“Un disegno di legge a questo proposito verrà sottoposto al Parlamento la prossima settimana. Il ritorno della pace dipenderà da questo”, ha dichiarato Poroshenko.
“Al Donbass non interessa uno status autonomo in seno all’Ucraina, ci serve l’indipendenza’‘, è stata l’immadiata risposta di un portavoce dell’autoproclamata repubblica di Lugansk, riportata dall’agenzia Ria Novosti.
L’esercito ha registrato almeno sei violazioni del cessate il fuoco nel corso della notte. Nei cinque giorni di tregua, secondo fonti militari, sono stati uccisi cinque soldati e un civile.
La nostra corrispondente, Angelina Kariakina, sottolinea come l’Ucraina stia approfittando del congelamento della situazione, grazie agli accordi in corso con la Russia, per rafforzare la sua difesa e costruire linee di fortificazioni. “Nel frattempo segnali di conflitto nella parte sud-orientale, stanno dimostrando quanto fragile possa essere questa tregua”.