Trentasette prigionieri per parte: in nottata Kiev e i separatisti hanno completato un nuovo scambio, parte degli accordi di tregua siglati la settimana scorsa in Bielorussia.
In presenza degli osservatori dell’OSCE, lo scambio è avvenuto alle porte di Donetsk, la roccaforte dei ribelli.
I militari di Kiev non vedono l’ora di riabbracciare le loro famiglie:
“Siamo felici di tornare alle nostre case, le famiglie finalmente, grazie all’accordo raggiunto. Anche se siamo ancora lontani cominciamo a sentirci a casa”.
Da un altro autobus sono sbarcati altrettanti ribelli catturati dall’esercito.
Alcuni di loro dicono di essere stati maltrattati. uno racconta:
“Mi hanno tenuto sdraiato per un mese e mezzo, fino a quando sono spariti i lividi. Perché? Non lo so, mi chiamavano ‘separatista’, io mi sono definito ‘cittadino del Donbass’, tutto qui”.
Lo scambio dei prigionieri proseguirà nelle prossime ore, l’OSCE conferma che la tregua è sostanzialmente rispettata. Tra le altre condizioni, gli accordi impongono che i due contendenti restino, senza l’artiglieria pesante, nelle posizioni occupate prima degli accordi.