Gli abitanti di Freetown fanno provviste in previsione dei tre giorni di coprifuoco totale dichiarato dal governo della Sierra Leone. Da oggi fino a domenica nessuno potrà uscire di casa per consentire al personale sanitario di compiere controlli a tappeto e cercare di migliorare le misure di prevenzione.
“Sono venuta per acquistare medicine, cibo e acqua per evitare ogni possibile disagio per me e la mia famiglia – dice la residente di Freetown Matilda Kamara -. Per tre giorni non avremo la possibilità di uscire e di fare acquisti”.
“Meglio restare a casa per 3 giorni, anche di più, anche per settimane – aggiunge Mahawa Allieu -, piuttosto che perdere migliaia di persone in un singolo giorno. Per me tutto questo è importante e necessario”.
Proprio in Sierra Leone l’italiana Emergency ha aperto un centro per la cura dell’ebola in cui lavorano 110 persone; mentre dalla Liberia è partita alla volta di Parigi la volontaria di Medecin sans frontières che ha contratto la malattia. Le Nazioni Unite hanno dichiarato ieri l’ebola una minaccia per la pace e la sicurezza.