Cosa c’entra Mozart con la guerra in Siria? In Germania uno speciale progetto culturale
mette insieme il mondo dell’opera con i rifugiati siriani, nello specifico con l’opera mozartiana “Così fan tutte”.
Cantanti professionisti, concertisti ed altri musicisti con circa 30 rifugiati siriani hanno allestito l’opera in ogni sua parte, dal décor alle luci, i costumi.
L’idea è stata del direttore d’orchestra
Bernd Schmitt presso il monastero francescano di Oggelsbeuren, Germania del sud.
Proprio in questo monastero del XIV secolo i siriani vengono ospitati. Direttore del progetto è la mezzo soprano Cornelia Lanz.
Senza alcuna esperienza precedente i siriani al’inizio erano un po’ riluttanti all’idea. Per la diciottente siriana Mayza Chemali il fatto di partecipare alla messainscena è stato entusiasmante ed ha spezzato la sua monotona vita di rifugiata schiudendole una nuova integrazione.
Oltre ad avere una parte nell’opera i profughi hanno fatto includere alcune delle loro canzoni sulla libertà come “Janna Janna” come l’ouvertoure di Ahmad Osmani che era stato fatto arrestato e incarcerare per sei mesi dal Presidente Presidente Bashar Al-Assad.
Questa edizione di “Così fan tutte” ha debuttao nella città tedesca di Stoccarda. Nel cast la soprano statunitense Anne Wieben, la mezzo soprano tedesca Cornelia Lanz, il cantante sudcoreano Yongkeun Kim e non solo, il loro tour in Germania in diverse città si concluderà a febbraio a Berlino.