Giovedì 16 ottobre seconda udienza del processo a carico di Loris Stecca, il noto ex pugile riminese alla sbarra con l'accusa di tentato omicidio dell'ex socia Roberta Cester, donna con cui gestiva una palestra in via Pastore a Viserba. I fatti risalgono al pomeriggio del 27 dicembre del 2013 e sono stati ricostruiti in aula da otto poliziotti. Stecca e la Cester non hanno mai incrociato gli sguardi, mostrando freddezza l'uno nei confronti dell'altra.
La difesa del pugile cercherà di derubricare l'accusa di tentato omicidio in lesioni gravi, attraverso due perizie: una di un medico legale, l'altra di Elio Ghelfi, l'uomo che per 25 anni ha allenato Stecca. La coltellata sarebbe stata sferrata per colpire la Cester, non per ucciderla. Fosse stato quest'ultimo l'intento del pugile, avrebbe usato l'arma più efficace, i pugni. Un'argomentazione che Stecca ha ribadito anche in una lettera spedita alla conduttrice televisiva Barbara D'Urso.