La partenza del primo contingente di Peshmerga curdo-iracheni da Erbil, in Iraq, alla volta di Kobane suscita l’entusiasmo e la gratitudine dei crudi che da oltre un mese osservano l’agonia della cittadina siriana assediata dagli jihadisti dell’autoproclamato Stato Islamico.
Un’ottantina di combattenti Peshmerga sono giunti al confine con la Turchia con un primo convoglio. “È un grande gesto. Nessuno aveva ancora fatto quel che sta facendo adesso Masoud Barzani (Presidente della Regione Autonoma del Kurdistan Iracheno). Ha teso una mano ai nostri fratelli intrappolati là. Lo appoggiamo tutti” dice un curdo residente in Turchia.
Con i soldati curdo-iracheni è giunto anche un convoglio di armi e munizioni, partito dalla città irachena di Dohuk e diretto in Siria orientale. Altri 70 soldati circa giungeranno oggi in aereo al confine turco-siriano.
La decisione del Presidente della Regione Autonoma del Kurdistan Iracheno Barzani di inviare truppe all’estero non ha mancato di suscitare polemiche in Iraq. Intanto la coalizione a guida americana ha condotto ieri nuovi raid contro le postazioni jihadiste nell’area di Kobane.