È un terremoto quello provocato, in Bulgaria, dalla crisi di Corpbank.
A giugno la quarta banca del Paese è stato costretta a chiudere, ad agosto ha mancato il rimborso di un’obbligazione, il proprietario è accusato di appropriazione indebita e i clienti non possono accedere ai conti.
Sotto accusa da parte dei creditori è finita anche la banca centrale, che ne ha preso il controllo. I problemi non nascono dall’oggi al domani, dicono, come mai si è svegliata solo dopo la verifica di ottobre?
Senza contare che la cura, il ritiro della licenza e la bancarotta, sarebbe peggiore della malattia, con gli investitori che chiedono allo Stato di riconsiderare l’ipotesi di salvataggio pubblico.