E’ bufera sul Lussemburgo e sul suo ex Premier, ora Presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker dopo le rivelazioni del Luxleaks, l’inchiesta, grazie alla quale sono emersi tutti i dettagli degli accordi fiscali tra lo stato europeo e oltre 300 mutinazionali.
Con un’economia ancora debole la notizia dei miliardi di euro “sottratti” agli erari degli altri stati membri potrebbe avere conseguenze politiche imprevedibili.
Il Lussemburgo respinge le accuse:“Quello che succede in questo Paese è completamente legale, non c‘è ragione di puntarci il dito contro” ha dichiarato a margine della riunione dell’Eurogruppo il Ministro delle Finanze Pierre Gramegna.
Crescono, intanto, le voci di chi chiede a Juncker- al comando del Lussemburgo per diciotto anni- di riferire davanti al Parlamento europeo le sue conoscenze su quanto emerso dall’inchiesta, frutto della collaborazione tra 80 giornalisti. Da parte sua il Presidente della Commissione ha già ribadito che sul tema è già in corso un’indagine.
“La Commissione farà il suo lavoro, mi asterrò dall’intervenire in questo dossier dal momento che esiste già un’inchiesta avviata dall’esecutivo e di cui è incaricata la responsabile della concorrenza”.
L’eurodeputato dei verdi Sven Giegold va oltre e chiede a Juncker il coraggio di cambiare le regole.
“E’ in gioco la credibilità, chiaramente danneggiata, di Juncker a Presidente della Commissione europea. Ma la questione ora è: Juncker si comporterà come l’ex Premier del Lussemburgo o come Presidente della Commissione europea?” ha spiegato Giegold a Euronews“Chiarirà cosa è successo in passato? Ma soprattutto presenterà un piano aggressivo contro l’evasione fiscale delle multinazionali in Europa?
Da Bruxelles, intanto, Margrethe Vestager, la nuova responsabile alla concorrenza, ha già fatto sapere di aver inviato al Lussemburgo la richiesta di maggiori informazioni. Ma le bocche restano cucite in attesa di capire gli sviluppi del caso.
ICIJ: Luxembourg Leaks