Armistizio Grande Guerra. Oggi omaggio François Hollande a Notre-Dame-de-Lorette

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580.000 soldati, provenienti da tutte le nazioni, uccisi nel Nord della Francia. I loro nomi sono incisi in questo anello, in ordine alfabetico, senza distinzioni.

A loro il Presidente francese Français Hollande rende omaggio oggi, 11 novembre, anniversario dell’armistizio della Grande Guerra, nella più importante necropoli della Francia, Notre-Dame-de-Lorette.

A pochi chilometri di distanza Arras, capoluogo del Pas-de-Calais, è stata teatro di una delle battaglie cruciali contro le truppe tedesche. È nel sottosuolo di Arras, calcareo e caratterizzato dalla presenza di cave del gesso sin dal XVII secolo, che il genio militare britannico e neozelandese concepisce e realizza un piano colossale: crea e predispone gallerie e tunnel per alloggiare le truppe pronte a sorprendere, in superficie, i tedeschi.

Oggi le Cave di Wellington – questo il nome del sito – sono un museo e parte di quei luoghi è visitabile. Isabelle Pilarowski, manager delle Cave Wellington: “L’idea era di poter nascondere 24.000 uomini sotto terra e sfruttare l’effetto sorpresa” spiega. “Perchè i tedeschi non sapevano dell’esistenza delle gallerie sotterranee. Un vero gruviera, un labirinto che si snoda per 20 chilometri”.

I lavori di costruzione cominciano nell’ottobre 1916 e per 6 mesi 20.000 persone lavorano giorno e notte. Poi l’attesa all’interno di questa cattedrale di gesso, fredda e umida, del momento dell’attacco.

“Dovete immaginare che qui facevano tutto. Andavano in bagno, mangiavano, si lavavano, dormivano” spiega la responsabile del sito.

Qui, sotto terra, per migliaia di uomini c‘è stata la vita quotidiana. E le tracce sono rimaste, incise sulle pareti: un soldato neozelandese, la siluette di una ragazza e perchè no, con una buona dose d’ironia, la figura di un mammuth.

La nostra inviata Laurence Alexandrowicz: “Il 9 aprile del 1917, ore 6.30 del mattino. I 24.000 soldati che si trovano in queste gallerie escono allo scoperto. Fuori ci sono le mitragliatrici tedesche, i bombardamenti e la neve. Nonostante tutto, riescono a sorprendere il nemico”.

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