Gerusalemme è blindata dopo la strage alla Sinagoga del quartiere ultra-ortodosso di Har Nof che ha fatto cinque vittime: 4 rabbini e un poliziotto che è morto nella notte per le feriti riportate. Sei gli ebrei in gravi condizioni. Uccisi in una sparatoria con la polizia i due attentatori palestinesi.
È stato un martedì di ‘‘puro terrore’‘ raccontano i testimoni che descrivono la scena di una mattanza. Il primo terrorista ha sparato colpi di arma da fuoco, il secondo si è avventato sui fedeli con un grande coltello da macellaio. È il più alto tributo di sangue pagato da Gerusalemme in un luogo di culto ebraico dal 2008. I familiari danno l’ultimo addio ai propri cari in un clima di grande tensione, diversi analisti temono che la situazione stia precipitando dopo il crescendo di violenze nate sulla contesa ‘‘Spianata delle Moschee’‘.
Israele, ripiombata nel terrore, ha innalzato le misure di sicurezza facilitando il porto d’armi. Gli aggressori della Sinagoga arrivavano da Gerusalemme est, annessa da Israele dopo la guerra del 1967 e rivendicata dai palestinesi come capitale del loro futuro Stato.
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu, che ha promesso “una dura risposta”, ha ordinato la demolizione delle abitazioni dei due cugini palestinesi autori del massacro della Sinagoga.