Isabelle Kumar, euronews:
“Maverick”, anticonformista, è spesso il termine utilizzato per descrivere il modo di parlare diretto di questo politico statunitense che corse per la presidenza nel 2008 e perse contro Barack Obama. Oggi è ancora un politico di rilievo, parliamo del senatore John McCain, intervistato a margine del forum internazionale sulla sicurezza a Halifax, in Nuova Scozia, in Canada.
Nella nostra parte del mondo sarà sempre ricordato per la candidatura alla presidenza nel 2008: sei anni dopo come definirebbe quell’esperienza, un ostacolo o un aiuto?”
John McCain:
Credo che aver corso per la presidenza degli Stati Uniti mi abbia aiutato, ma devo anche dire che dopo quella notte elettorale di sicuro non pensai che il mondo sarebbe diventato quello che vediamo oggi. C‘è stato un drastico deterioramento della sicurezza e certamente una diminuzione profonda dell’influenza statunitense”.
euronews:
“Abbiamo chiesto al nostro pubblico online di inviarci delle domande. Quella ricorrente è: si ricandiderebbe alla presidenza?”
McCain:
“No”.
euronews:
“Assolutamente no?”
McCain:
“No, credo che la lezione ricevuta due volte dagli elettori sia sufficiente”.
euronews:
“Nel partito repubblicano non ci sono al momento molti “frontrunner” forti. Ma se lei dovesse fare i nomi di tre contendenti che sosterrebbe con la sua influenza, chi sarebbero?”
McCain:
“Non userò la mia influenza per appoggiare candidati fino a quando non vedrò che tipo di campagna condurranno. Ma credo che l’ex governatore della Florida Jeb Bush sia decisamente un possibile candidato. Il mio caro amico Lyndsey Graham è uno dei massimi esperti di questioni di sicurezza nazionale negli Stati Uniti. Marco Rubio, senatore della Florida, è un’impressionate stella nascente della politica”.
euronews:
“Quindi quali ritiene saranno i grandi temi su cui si affronteranno i candidati?”
McCain:
“Sei mesi fa si sarebbe parlato di economia, di energia. Ne parliamo ancora, naturalmente, come succede anche per la sanità. Ma adesso le questioni della sicurezza e della politica estera stanno assumendo una notevole importanza. Credo che avremo a che fare per molto tempo con l’ISIL, questo movimento estremista islamico, per cui la sicurezza nazionale, la politica estera saranno tra le due o tre questioni principali dell’imminente campagna per le presidenziali”.
euronews:
“Su una nota più leggera è la domanda di Dom Lundo: sogna ancora la Casa Bianca?”
McCain:
“Se per me è ancora un sogno? No, non sogno la Casa Bianca. La migliore cura per la sconfitta è tenersi impegnato, così sono tornato al Senato e mi sono dato da fare il più possibile. Aver avuto l’onore di essere scelto per rappresentare il partito repubblicano alle presidenziali è stato qualcosa che il mio superiore all’Accademia Navale non avrebbe mai immaginato quando mi sono laureato finendo tra gli ultimi cinque della classe”.
euronews:
“La scelta della sua candidata-vice fece discutere. Lei rimane convinto di aver fatto la cosa giusta scegliendo Sarah Palin?”
McCain:
“Lei galvanizzò il nostro partito, la nostra base, ci fece salire nei sondaggi. Fu ferocemente attaccata dalla sinistra liberale ed è così che funziona la politica staunitense. Eppure, quegli attacchi sono stati la cosa più ingiusta che io abbia mai visto in politica negli Stati Uniti”.
euronews:
“La situazione a Washington è al vetriolo, tossica, a dir poco, specialmente adesso che è stata esacerbata dalla decisione del presidente Barack Obama di fare la riforma dell’immigrazione. Quanto è grave la situazione a Washington?”
McCain:
“Credo sia negativa. Ma so anche che i repubblicani capiscono che non possiamo impantanarci in una spirale di ritorsioni con il presidente Obama. Ora abbiamo la maggioranza in entrambe le Camere. Dobbiamo mostrare al popolo statunitense che sappiamo governare. Ma non possiamo restare invischiati nel partito del no. Gli statunitensi vogliono il partito del sì”.
euronews:
“Abel Alemeke chiede: in quali circostanze lei sosterrebbe uno shut-down, il blocco delle attività amministrative”
McCain:
“In nessuna circostanza. Nulla giustificherebbe per me un altro shutdown del governo, quando fu deciso io mi opposi”.
euronews:
“Ci sono membri del suo partito che lo propugnano”.
McCain:
“Non credo siano nella maggioranza. La nostra leadership repubblicana ha detto che non ci sarà uno shutdown. Quando è avvenuto ci sono stati 600mila turisti, in gran parte europei, che non hanno potuto visitare i nostri parchi nazionali e il Grand Canyon in Arizona”.
euronews:
“Il risultato di queste elezioni di midterm significa che molto probabilmente lei diventerà il prossimo presidente della commissione sulle forze armate. Avrà un ruolo chiave in politica estera. Quali sono le sue priorità in questo ambito? E le proprietà per la difesa?”
McCain:
“Innanzitutto, secondo me dobbiamo abrogare il cosiddetto sequestro, ossia i tagli automatici alla spesa per la difesa, così come ad altre spese. Stiamo decimando l