Seconda giornata turca per Papa Francesco, che in mattinata si è spostato da Ankara a Istanbul. In aeroporto è stato ricevuto dal Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo.
In silenziosa preghiera, come fece per la prima volta otto anni fa Benedetto XVI, il Pontefice era scalzo nella Moschea Blu, o Moschea Sultan Ahmet, accanto al Gran Muftì.
Davanti al “mirhab” della Moschea, il Muftì ha recitato versetti del Corano in cui si parla del “Dio dell’amore e della giustizia”, e ha aggiunto, rivolto al Papa: “su questo siamo d’accordo”. “Sì, naturalmente siamo d’accordo”, ha replicato Bergoglio.
Tappa successiva il museo di Santa Sofia, che fu cattedrale cristiana di rito bizantino fino al 1054, poi sede patriarcale greco-ortodossa, poi ancora cattedrale cattolica, poi moschea, fino alla decisione di trasformarla in museo presa da Ataturk.
Anche questo, simbolo di dialogo inter-religioso. Sul libro degli ospiti il Papa ha scritto in greco e latino, mentre fuori, in città, erano schierati ben 7.000 poliziotti in più rispetto al normale.