L’attacco di un gruppo di miliziani islamici a Grozny, a una settimana dal ventesimo anniversario della prima guerra russo-cecena, imbarazza il capo del Cremlino nel giorno del suo discorso alla nazione.
Il bilancio, diffuso dal Comitato nazionale russo anti-terrorismo, è di dieci morti e 28 feriti tra le forze dell’ordine, nonché di dieci guerriglieri uccisi. Secondo fonti di sicurezza, ci sarebbe anche una vittima civile.
L’attacco, rivendicato dal sedicente Emirato del Caucaso, è scattato dopo la mezzanotte di mercoledì. La prima sparatoria è avvenuta a un posto di controllo della polizia nel centro di Grozny. Poi i miliziani islamici si sono asserragliati in un edificio che ospitava le redazioni di alcune testate locali. Qui c‘è stato un lungo combattimento, terminato con l’incendio del palazzo e l’uccisione dei guerriglieri.
L’emergenza è stata gestita dal leader ceceno e uomo fidato del Cremlino, Ramzan Kadyrov, che, a operazione conclusa, è volato a Mosca per ricevere il plauso del presidente russo Putin.