Avevano fatto credere al facoltoso imprenditore sammarinese Marco Bianchini, ex patron della Karnak, di essere nella massoneria, nell'ordine dei cavalieri di Malta, e di far parte di un'organizzazione segreta in grado di influenzare le sorti di processi, indagini e rapporti politici. Tutto per spillargli milioni di euro. E' una truffa colossale quella scoperta dalla Guardia di Finanza di Rimini e che ha portato al sequestro per equivalente di circa 10 milioni di euro. L'operazione ha permesso di contestare ulteriori responsabilità ad alcuni dei principali indagati dell'operazione 'Criminal Minds' che nel 2012 portò all'arresto di ben 27 persone, svelando interessi criminali sull'asse Italia-San Marino. Bianchini stesso fu arrestato nell'operazione. Ma gli ideatori della truffa scoperta ora dalla Finanza sono risultati essere proprio due dei più stretti collaboratori di Bianchini, nonché suoi complici nei reati contestati nell'operazione 'Criminal Minds' (reati diversi da quelli contestati oggi): Riccardo Ricciardi e Giovanni Pierani. I finanzieri hanno infatti scoperto un'associazione per delinquere transnazionale (finalizzata alla commissione di truffa, estorsione, uso di sigilli, falsit materiale, usurpazione di funzioni pubbliche, millantato credito) che era riuscita a spillare all'ex 're della carta' circa 10 milioni. Le indagini, coordinate dalla Procura, si sono concluse con la denuncia di 15 soggetti e con il sequestro di beni mobili e immobili, anche a San Marino, per appunto 10 milioni. E' stato proprio durante la perquisizione eseguita presso l'abitazione di Ricciardi in occasione del suo arresto che sono stati rinvenuti timbri - poirivelatisi falsi - di diversi Enti Pubblici nonche' documentazione attestante ingenti vendite di materiale di cancelleria, tra gli altri, a diversi Ministeri, ai Comandi Generali dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza e, persino, ai Servizi Segreti e documentazione bancaria riconducibile ad un fantomatico c/c della Banca Centrale Maltese acceso da presunti appartenenti ad una loggia massonica denominata 'Ordine di Malta', risultata inesistente. Gli approfondimenti investigativi hanno fatto emergere la falsita' di tutti i timbri e di tutta la documentazione relativa alle vendite e hanno fatto cadere il velo sulla realta' dei fatti: era una colossale truffa in danno di Bianchini cui erano stati sottratte rilevantissime quantita' di materiale, poi verosimilmente rivenduto in nero, inscenando accordi commerciali non veritieri.