Patriot Act: il capitolo oscuro delle libertà civili negli Usa

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L’11 settembre 2001, lo schianto di due aerei contro le Torri Gemelle di New York frantuma il senso di invulnerabilità degli Stati Uniti. Tredici anni più tardi si scopre che ha anche contribuito alla stesura di uno dei capitoli più oscuri per i diritti e le libertà civili: il Patriot Act non solo estende i poteri dei servizi segreti, ma legalizza, di fatto, la tortura.

In quei giorni concitati, il presidente George W. Bush rassicurava gli americani: “Il nostro paese è forte. Un grande popolo è stato chiamato a difendere una grande nazione. Gli attacchi terroristici possono scuotere le fondamenta dei nostri edifici più grandi, ma non possono toccare le fondamenta dell’America”, disse in tv il cao della Casa Bianca.

Il 26 ottobre 2001, Bush firma il Patriot Act, precedentemente approvato dal Congresso. Considerata, almeno inizialmente, come una legge d’emergenza aumenta enormemente il potere delle agenzie di intelligence degli Stati Uniti, FBI, CIA e NSA e, per la prima volta nella storia, consente il coordinamento tra FBI e CIA.

Il clima di panico permette di andare ancora oltre. Ed allora vengono rimosse le restrizioni sul controllo delle conversazioni telefoniche, delle e-mail, delle cartelle cliniche, delle transazioni bancarie, fino a consentire perquisizioni in assenza dell’interessato, disposizione dichiarata successivamente incostituzionale.

Viet Dinh è uno degli architetti del Patriot Act: “In precedenza avevamo un sistema di autorizzazioni delle intercettazioni risalente al 1968 – sostiene – Il Patriot Act statunitense garantisce che il sistema di autorizzazione alle forze dell’ordine sia al passo con la tecnologia”.

Chi critica la legge parla di deriva anti-democratica: “Non c‘è stato alcun potenziamento dei poteri di indagine sui veri colpevoli – sostiene Michael German, ex agente dell’Fbi e oggi esperto dell’Associazione per i diritti civili degli Stai Uniti – Quello che hanno ottenuto è un’ampia discrezione per indagare su persone senza alcun minimo sospetto. Questo è il vero dramma, perché apre la porta alla raccolta di informazioni di chiunque”.

Il Patriot Act introduce anche gli status di combattente nemico e combattente illegale, che consentono agli Stati Uniti di arrestare sospetti senza limitazione o senza notizie di reato.

Nel 2006, George Bush firma il Military Commision Act, una legge che autorizza interrogatori più duri da parte dei tribunali militari, aprendo la strada alle torture.

Una legge adottata dopo che lo stesso Bush riconosce l’esistenza degli interrogatori segreti della Cia all’estero. La legge viene definita come una legalizzazione della tortura e rappresenta, secondo l’American Civil Liberties Union, uno dei peggiori abusi delle libertà civili nella storia degli Stati Uniti.

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