È il terzo giorno di lutto in Pakistan, il primo venerdì, giorno di preghiera, dopo la strage degli allievi in una scuola di Peshawar.
L’ultimo, secondo quanto ha stabilito il governo dopo il massacro dei 132 studenti. Per sabato è previsto il ritorno alla normalità, ma tra i giovani a dominare è la paura.
“Alcuni studenti – dice uno di loro – affermano di non voler studiare e di non voler andare a scuola. Credono che i terroristi torneranno e ci uccideranno tutti. Tanti studenti hanno perso la vita nella scuola dell’esercito e quelli che sono sopravvissuti sono terrorizzati all’idea di tornare in classe”.
Ai timori le forze di sicurezza cercano di rispondere con un piano che garantisca il controllo di tutte le scuole della regione.
E con un giro di vite sulla lotta al terrorismo che ha portato all’ordine di esecuzione di sei condanne capitali, nei confronti di condannati i cui nomi non sono stati rivelati. Si sa che si tratta di responsabili della strage al quartiere generale di Rawalpindi nel 2009 e dell’attentato contro l’ex presidente Pervez Musharraf. Tra di loro, secondo quanto informa il quotidiano Dawn, ci sarebbe Aqeel alias Dr Usman, un ex medico militare.