La Grecia torna a far paura. Il voto anticipato preoccupa l’Europa. Dalle istituzioni ai mercati finanziari. Il Parlamento di Atene non è riuscito ad eleggere, al terzo e decisivo voto, il successore di Karolos Papoulias alla presidenza della Repubblica.
Stavros Dimas, l’ex-commissario Ue candidato dal governo di Antonis Samaras, ha incassato solo 168 voti contro i 180 previsti dal quorum. Secondo quanto annunciato dal premier si andrà alle urne il 25 gennaio.
Il grande favorito dai sondaggi è il partito di opposizione Syriza. Unione Europea e Fondo Monetario Internazionale temono che la vittoria della sinistra di Tsipras possa mettere in pericolo il salvataggio della Grecia, facendo ripiombare tutta l’eurozona nella crisi.
Secondo gran parte degli analisti politici, fa notare il nostro corrispondente ad Atene, queste elezioni politiche saranno un test decisiviso. Gli elettori decideranno se il paese dovrà continuerà con le riforme economiche concordate con Bruxelles e l’FMI o dire in basta con queste misure.
L’effetto del voto anticipato ha segnato negativamente anche i mercati. La Borsa di Atene dopo la notizia è sprofondata di oltre il 10% con forti vendite sui titoli di stato. Bloccata intanta l’ultima tranche di aiuti della Troika corrispondenti a circa 7 miliardi di euro, il che significa per il Paese non avere