Massacro a Charlie Hebdo: fra vittime Cabu, Charb, Tignous e Wolinski

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È stato un attacco terroristico, ma soprattutto un esecuzione in piena regola quella contro il settimanale satirico Charlie Hebdo. I killer sono entrati in redazione ed hanno fatto fuoco sulle firme più prestigiose. Sono caduti sotto il fuoco dei mitra fra gli altri Cabu, Charb il direttore, Tignous, il polemista Maris e Wolinski.

Charb era il nome d’arte di Stephane Charbonnier, che dirigeva la rivista dal 2009. Era in lista nera di al Quaeda dal 2013, considerato un nemico dell’Islam. Da allora aveva diritto alla scorta.

“Coco”, una delle vignettiste del settimanale satirico, sopravvissuta al massacro, ha raccontato che i due killer l’hanno costretta a digitare il codice per entrare nella sede. “Poi”, ha detto, “hanno sparato a Wolinski, Cabu… È durato 5 minuti…io mi sono rifugiata sotto una scrivania… Parlavano un ottimo francese e sostenevano di essere di al Qaeda».

Soprattutto Wolinski era notissimo in Italia. La sua storia professionale è stata molto intensa, tanto da essere considerato uno dei vignettisti contemporanei più importanti. Ha collaborato con diverse riviste

Charlie Hebdo non ha mai rinunciato all’ironia in punta di penna e alla difesa dei diritti e delle libertà individuali. A partire dal 1960, quando ancora si chiamava Hara-Kiri e si autodefiniva un giornale stupido e cattivo, è stato protagonista di innumerevoli battaglie e polemiche.

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